Il rifacimento del sedile di una sedia comporta la sostituzione dello strato di crine e il suo rivestimento. Si tratta di un lavoro delicato, ma può essere eseguito bene anche da un principiante.
La sostituzione e il rivestimento del crine sono due operazioni che seguono la sostituzione delle molle della seduta illustrata in precedenza in questa stessa rubrica. Riferitevi anche a quell’articolo per il dettaglio degli utensili di base del tappezziere. Tuttavia, il rinnovo di una poltrona odi una sedia tappezzata non comportano sempre la sostituzione delle molle. È infatti l’imbottitura, la parte che generalmente si consuma più in fretta. In molti casi, potrete dunque limitare il vostro lavoro alle operazioni descritte qui di seguito, tenendo inoltre presente che alcuni tipi di sedie non hanno molle. Per il rifacimento, dovrete coprire le molle e le cinghie con una tela resistente. Il passo successivo riguarda la confezione propriamente detta dello strato di crine, animale o vegetale. Quest’ultimo dovrà essere in seguito ricoperto da una tela per imbottiture. impunturato, ed eventualmente rifinito con un bordo. Il rifacimento dello schienale viene fatto con lo stesso procedimento seguito per il sedile. Il bordo conferisce solidità ai contorni del sedile; può assumere una forma più o meno arrotondata, essere più o meno grosso o a lama di coltello.
Indice
Preparazione
È possibile rifare un sedile utilizzando degli schiumati sintetici; noi preferiamo il metodo tradizionale con canapa e crine. Lo scopo è di rifare il sedile esattamente come era prima; è per questo motivo che bisognerà prestare una particolare attenzione in fase di smontaggio, annotando nei dettagli tutte le caratteristiche dell’imbottitura e del bordo. Ricordiamo che il principiante farà bene a limitare il proprio intervento a mobili relativamente moderni. In fase di smontaggio, potrete recuperare il crine, se vi sembra in buono stato; bisognerà lavarlo in acqua limpida, farlo asciugare e cardarlo a mano. A volte è consigliabile anche recuperare il rivestimento, quando presenta un qualche interesse o quando è in buono stato. Molto più spesso, si sceglierà un nuovo rivestimento, preferibilmente in fibre tessili naturali. Bisognerà tagliarlo secondo la vecchia tappezzeria, che servirà così da cartamodello. Se non smontate le molle, dovrete comunque procedere ad un’accurata pulizia del sedile. Approfittate del rifacimento per eseguire anche le riparazioni di falegnameria necessarie, come l’incollatura degli assemblaggi, la sostituzione delle spine, il rinforzo degli angoli. Il primo passo del restauro consiste nel disporre la tela resistente sulle molle e le cinghie. Si tratta generalmente di canapa, il cui scopo è quello di evitare che il crine dell’imbottitura passi nello scomparto delle molle; serve quindi come fondo all’imbottitura e deve essere ben tesa. Fissatela con della semenza di 15 mm posta a 3 o 4 cm l’una dall’altra e a 5 cm dal bordo esterno.
Cucitura della tela e occhielli
Per prima cosa dovete cucire la tela resistente sulla spira superiore delle molle. Usate della corda per impunture e un ago curvo, cominciando da un bordo e facendo un nodo ad ogni molla. Seguite la stessa direzione della cucitura delle cinghie. Gli occhielli sono degli anelli di corda che vengono cuciti sulla tela resistente. Si srotola quindi al di sopra il crine, che verrà poi distribuito e tenuto in posizione. Tracciate dapprima delle linee diritte, parallele alle sponde del telaio, con una distanza di circa 15cm l’una dall’altra. Sempre con l’ago curvo, fate gli occhielli lunghi 15 cm, in quanto devono essere sufficientemente larghi per ospitare l’imbottitura. Fate dei nodi agli angoli.
Quale crine
Tradizionalmente si utilizza del crine di cavallo, preparato tramite torsione prima di essere bollito, in modo da sgrassarlo e conferirgli una grande elasticità. Si tratta forse del miglior materiale per imbottitura. Ci si può anche servire di crine vegetale, ottenuto da diverse piante. La fibra di cocco è di colore rossastro e alquanto grossolana. Il crine d’Africa è anch’esso grossolano e di colore grigio-verde o nero dopo la sterilizzazione. Per imbottire un sedile si utilizza più crine vegetale che non crine animale, più elastico, ma anche più costoso. Ecco perché conviene recuperare il crine delle vecchie imbottiture, tenuto conto anche del fatto che questo materiale si conserva molto bene. Molto spesso, si usano i due materiali insieme. La prima imbottitura destinata a sopportare il peso, viene fatta in crine d’Africa: dopo che è stata rivestita, verrà ricoperta con un sottile strato di crine animale, chiamato impuntura di crine, che ha la funzione di eliminare le irregolarità dovute alla cucitura della prima imbottitura. Questo strato elastico consente di ottenere un comfort migliore. Il crine viene generalmente venduto a peso. qualche volta in balle: bisogna calcolarne da 2 a 4 kg. a seconda della dimensione della sedia. Gli schiumati sintetici non sono privi di buone caratteristiche, anche se danno risultati minori rispetto al vero e proprio crine.
Realizzazione dell’imbottitura
Cominciate con il cardare il crine, vale a dire sbrogliandolo fra le mani, e posatelo su un lato del sedile, contro il telaio, arrotolando il materiale sugli occhielli. In questo modo ricoprite tutta la superficie del sedile, in una serie di strati successivi. Lavorate con metodo ricoprendo accuratamente tutti gli occhielli, in modo che il crine sia dappertutto omogeneo e fermo. Assicurate quindi l’unione tra gli strati mescolando il crine con due mani. Si deve ottenere un’imbottitura regolare, di circa 10-15 cm di spessore a seconda dei sedili, il che richiede una certa abilità manuale. Imparerete comunque abbastanza in fretta. Dovrete poi disporre la tela per imbottiture: si tratta di una tela di canapa odi lino, più fine della tela di fondo, abbastanza morbida. Mettete la tela sull’imbottitura in modo che le fibre siano parallele al telaio. Ritagliatela nelle dimensioni necessarie, conservando un buon margine, di almeno 20 cm. Stendete quindi la tela in modo da sagomare l’imbottitura.
Fissate la tela sul retro del telaio, passatela poi sopra l’imbottitura e fissatela sulla parte anteriore. Deve essere ben tesa, rispettando il profilo del sedile. Tirate in modo uniforme per non deformare la trama del tessuto e procedete nello stesso modo per fissarla sui due lati.
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