I muri esterni sono tradizionalmente ricoperti da uno strato di malta, che può essere liscio o in rilievo (arricciatura). Quando è rovinato in qualche punto, è possibile restaurarlo senza doverlo rifare completamente.
Gli intonaci esterni sono preda delle intemperie, e la successione di gelo, pioggia, vento e sole cocente non risparmia questo strato decorativo e protettivo, che impedisce la penetrazione di umidità nella struttura interna.
In effetti. l’intonaco può fessurarsi e far penetrare l’acqua, che finisce col rovinare l’aderenza e disgregare la malta. Quando appaiono fessure o si staccano dei piccoli pezzi, è segno che l’intonaco è in cattivo stato. Infatti, ad un più attento esame. constaterete che la maggior parte dei danni non si vede e che quando lo colpite con il mazzuolo si stacca a placche. Ogni tanto, dovrete quindi ispezionare i rivestimenti che proteggono i muri della casa o del giardino, per intervenire in tempo. Se è questione solo di qualche punto delimitato, potete accontentarvi di eseguire una piccola riparazione, senza indugiare troppo, però, perché i danni guadagnerebbero presto terreno. La riparazione implica la rimozione del vecchio intonaco su tutta la superficie in questione e la preparazione del muro. Occorre quindi preparare e applicare lo strato di ancoraggio e quello di finitura. Quest’ultimo deve essere dello stesso colore del resto del rivestimento; potrebbe rivelarsi necessario colorare la malta, utilizzando del cemento e aggiungendo dei coloranti minerali.
Utensili necessari: frattazzo a punte (A): cazzuola frattazzo a lama di acciaio (8); cazzuola rotonda da muratore (C): sparviere (D): frattazzo rettangolare di legno (E).
Indice
Preparazione
Iniziate esaminando l’insieme dell’intonaco per delimitare tutte le superfici da rifare. Date dei colpi con un mazzuolo o con il manico della mazzetta, facendo staccare le placche di malta. Quando la superficie dà un suono vuoto, significa che non aderisce più agli elementi di muratura.
Dovrete staccare tutte le parti rovinate Delimitate una figura geometrica a lati diritti (pentagono, triangolo, rettangolo, ecc.) intorno alla parte interessata, in funzione della forma della placca da rifare.
Lavorate con la mazzetta e con uno scalpello largo, del tipo usato dai muratori. Per maggiore sicurezza, è meglio portare degli occhiali, per proteggersi dai frammenti di cemento e montare una maniglia para-colpi sul manico dello scalpello. Per essere sicuri di avere eliminato tutto l’intonaco che non aderiva più, passate la lama dello scalpello sotto lo strato e colpite con la mazzetta. Se l’intonaco resiste, potrete conservarlo.
A seconda dei tipi di rivestimento, lo strato è più o meno spesso; in ogni caso, occorre mettere a nudo il muro in tutta la parte delimitata, anche se la malta aderisce ancora in qualche punto. Per ottenere una migliore presa, potrete bucherellare il muro dando dei colpetti con la mazzetta su un punteruolo da muratore o con la penna appuntita di una martellina. Affinché la nuova placca di intonaco tenga bene, scavatene i bordi di sbieco con lo scalpello. Inoltre, effettuate immediatamente le riparazioni superficiali, quali stuccatura dei fori.
Malta
Utilizzate un prodotto predosato o preparate una malta bastarda (vedere Trucchi, qui sotto) in una vaschetta o su una tavola. Questa malta non deve essere impastata troppo spessa, ma deve avere la consistenza di una pasta untuosa.
Primo strato
Dovrete innanzitutto bagnare bene il muro con una pennellessa, affinché non assorba l’acqua dell’impasto, causando la cosiddetta bruciatura della malta. Applicate la malta sul muro con una cazzuola-frattazzo, a lama di acciaio. Spingete la malta, affinché penetri perfettamente e stendetela con un movimento oscillante verso l’alto, tenendo la cazzuola inclinata. Cercate di riprodurre il movimento illustrato nella foto in alto, che vi permette di esercitare una forte pressione sulla malta. Continuate l’applicazione allo stesso modo, in modo da riempire la superficie delimitata. Se non è molto grande, il lavoro non presenta grandi difficoltà, mentre se dovete reintonacare più di un metro quadrato, la malta potrebbe rischiare di scollarsi, per cui dovrete proiettarla sul muro con un movimento della cazzuola. In questo caso, effettuatene il lancio con un movimento secco del polso.
Rasatura del primo strato
Il primo strato è destinato ad assicurare il fissaggio al muro, a costituire uno spessore e a permettere l’applicazione dello strato di finitura. Solitamente, i muratori applicano l’intonaco in tre strati: quello di ancoraggio, detto “rustico” (da 3 a 5 mm di spessore), l’intonaco vero e proprio (da 15 a 20 mm) e quello di finitura (5 mm). In questo caso, dal momento che si tratta di una semplice riparazione, potrete accontentarvi di due strati. Applicate il primo strato per colmare totalmente la parte svuotata, asportando la malta in eccesso con una riga da muratore. Lo strato di finitura deve avere uno spessore di circa 5 mm; dovrete quindi attendere che abbia iniziato a fare presa per togliere questo spessore su tutta la superficie. usando una cazzuola. Passate quindi il frattazzo di legno per rasare e livellare. Utilizzate la riga per verificare che tutta la superficie interessata abbia una profondità di circa 5 mm, necessaria per l’applicazione dello strato di finitura.
Muri in cattivo stato
A volte si hanno delle brutte sorprese quando si rimuove il vecchio intonaco. Si scopre infatti che i giunti si sgretolano, come pure gli elementi della costruzione, siano essi in pietra o mattone. In questo caso. bisogna rabboccare nuovamente, dopo avere scanalato tutti i giunti, per rifare tutto il rivestimento. Affinché la malta tenga meglio, potete anche applicare una grata sul muro prima di gettare il primo strato con la cazzuola. Questa grata è fissata contro la parete con dei cavallotti.
Se volete evitare questa operazione, potete applicare sulla parete, debitamente pulita, un prodotto che rinforza l’aderenza della malta. Per l’applicazione usate una pennellessa. e quando il prodotto diventa appiccicoso, posate il primo strato di malta.
Secondo strato
Per fare in modo che lo strato di finitura aderisca bene, il primo strato deve presentare una superficie rugosa. Utilizzate quindi un utensile per graffiare regolarmente la superficie; attendete qualche ora, fino a che la malta inizia ad indurirsi e procedete con un pettine, un frattazzo a punte o anche un semplice chiodo, se la superficie è abbastanza limitata. Dovrete quindi attendere l’essiccatura completa del primo strato, almeno 3 giorni. Se il sole è troppo caldo o piove, proteggete l’intonaco con un telo.
Per le piccole riparazioni, il secondo strato può essere costituito da una malta identica a quella del primo strato. Per le superfici più estese, in genere si prepara una malta con della sabbia particolarmente fine, un po’ sovradosata rispetto al legante (stabilitura). Può essere necessario colorare questa malta con dei coloranti minerali, affinché risulti dello stesso colore del vecchio intonaco.
Rasatura finale
Un intonaco esterno rasato è esteticamente più pregevole, anche se un po’ meno resistente alle intemperie di quello arricciato. Affinché la riparazione rimanga invisibile, bisogna rasare con cura dissimulando il contorno. Attendete qualche ora, fino a che lo strato di finitura inizia a indurirsi. Con una pennellessa o una spugna bagnate abbondantemente tutta la superficie. Passate quindi la cazzuola-frattazzo con movimento regolare e circolare per rasare perfettamente, andando pure oltre il contorno della riparazione. Se fa caldo o se piove, l’intonaco deve essere protetto per qualche giorno con un telone. Quando l’intonaco presenta una decorazione in rilievo, in genere è abbastanza facile da riprodurre: potrete utilizzare una grande spazzola o dei rametti legati a mo’ di scopa. Se si tratta di un’arricciatura tradizionale, potrete riprodurla solo usando una macchina per intonaci, la tirolese.
Riparazione di intonaci speciali
Se sono stati fatti bene, gli intonaci tradizionali sono solidi e resistenti. Tutta via, l’alternarsi di vento, pioggia, gelo e sole fa sì che si stacchino dei frammenti, che si creino delle fessure o che si rovini l’aderenza. Non prendete alla leggera questi difetti, perché permettono all’umidità di penetrare. Gli intonaci a ciottoli, in particolare, possono soffrire a causa delle intemperie, infatti nelle parti molto esposte i sassolini si staccano facilmente. In questo caso, sondate tutto l’intonaco per verificare se è in buono stato. Con lo scalpello rimuovete l’intonaco della parte interessata, fino a mettere a nudo il mattone e la pietra. Applicate un nuovo strato di malta, in modo che sia leggermente al di sotto del livello dell’intonaco. Gettate quindi i sassolini con la cazzuola, dopo aver messo un telone alla base del muro per raccogliere quelli che cadono. Cercate ovviamente di utilizzare dei sassolini simili a quelli originali, e verificate che siano puliti, senza tracce di terra; eventualmente puliteli con un getto di acqua. Inoltre, può capitare che delle parti dello strato di finitura si stacchino al livello degli angoli sporgenti. In questo caso, tuttavia, la riparazione da effettuare è di poco conto.
Altri tipi di difetti
Quando l’umidità è riuscita a passare dietro lo strato di intonaco, infiltrandosi tra le fessure, o quando i muri stessi sono umidi (risalite dal sottosuolo), la situazione è più grave: gli strati di malta si scollano e a volte formano persino delle vere e proprie bolle. Bisogna allora sondare con cura tutta la superficie con un mazzuolo o con il manico della mazzetta. Ogni volta che l’intonaco dà un suono cavo, bisogna delimitare la zona con il gesso e demolire. Potrebbe anche succedervi di dover rifare completamente il rivestimento. Tuttavia, prima è indispensabile risolvere il problema dell’umidità, drenando la zona circostante o iniettando un idrofugo alla base dei muri.
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