Più che gli altri mobili, le sedie sono sottoposte a delle prove molto dure. Non dovete meravigliarvi se riscontrate un certo gioco tra le loro parti, che magari si scollano.
In questo caso, è necessario ripararle perché potrebbero diventare pericolose.
Le sedie a dondolo e le sedie vecchie in genere, possiedono un certo fascino ma, sfortunatamente per loro e per noi, vengono spesso relegate in soffitta o in un ripostiglio, non appena danno qualche segno di cedimento. Soprattutto la sedia a dondolo, che è sottoposta ad un trattamento piuttosto severo.
Tuttavia, i danni non sono generalmente molto gravi: se gli assemblaggi si scollano, non è detto che le diverse parti del mobile siano danneggiate irreparabilmente. Cominciate con l’esaminare le diverse parti
-Le gambe: se vi sembra che non siano lunghe uguali, è probabile che le spine di assemblaggio non siano conficcate tutte allo stesso modo nelle mortase. Talvolta hanno l’estremità rovinata dall’umidità, per cui forse sarà opportuno sostituirle.
-Le traverse: gli assemblaggi si scollano se c’è un certo gioco tra le gambe. Se una delle traverse è rotta, dovrete farne fare un’altra da un falegname.
-I poggiatesta e i braccioli: raramente sono danneggiati ma, spesso, noterete un certo gioco tra di loro.
-Lo schienale: verificate la solidità delle traverse e dei montanti.
-Il sedile: se è pieno, non ci sono problemi; controllate semplicemente gli assemblaggi, se è in paglia di Vienna, spesso occorrerà rifarla.
Il restauro che vi proponiamo riguarda gli assemblaggi, che verranno smontati, eventualmente corretti, incollati e assemblati di nuovo.
Innanzi tutto, avrete bisogno di una buona colla e di un certo numero di sergenti per il posizionamento dei pezzi durante l’essiccazione.
Indice
Fissare le gambe
In molti casi, dovrete lavorare solo sulle gambe anteriori, perché quelle posteriori sono spesso anche i montanti dello schienale. A volte sono assemblate al sedile tramite tenone e mortasa a sezione rotonda, in particolare se si tratta di sedie leggere o con sedile pieno.
Incominciate a smontare una delle gambe. Se l’assemblaggio fa un certo gioco, non c’è problema; afferrate bene la gamba e forzatela a ruotare per sbloccare il tenone. Sulla sedia che appare nella nostra illustrazione, si potrebbe anche smontare il rinforzo avvitato, arrivando alla mortasa. Se la gamba è sostenuta da traverse, potreste essere costretti a smontarle; cercate comunque di evitare quest’operazione quando non è indispensabile, poiché spesso è sufficiente forzare leggermente. Con una lama, grattate la colla rimasta sulle spine e nella mortasa; evitate di utilizzare una raspa per legno o carta vetrata, per non assottigliare troppo la spina: ci sarebbe ancora più gioco! Incollate ed assemblate.
Per serrare durante l’essiccazione, dovrete mettere la sedia in posizione normale e sistemare un peso piuttosto consistente al di sopra della gamba. Dopo che la colla si sarà essiccata, passerete alle altre gambe: non smontatele tutte contemporaneamente, perché vi potreste trovare con una sedia zoppa.
Spina
Riparate nello stesso modo traverse e distanziatori.
Se il gioco è eccessivo, è perché la spina è troppo sottile. Non serve a niente stendere uno spesso strato di colla: in nessun caso potrà chiudere l’interstizio. Non provate neppure ad usare dello stucco per legno, perché non terrà a lungo. Dovrete, invece, modificare la spina in modo da allargarla: praticatevi un taglio verticale con la sega a dorso, serrandola verticalmente nella morsa. Ricavate un sottile cuneo da un pezzo di legno duro e conficcatelo con cautela con il mazzuolo. Spianate con la sega ed assemblate i pezzi dopo averli incollati.
Scollare gli assemblaggi
Le gambe sono spesso direttamente incassate nella cintura della sedia con assemblaggi generalmente a tenone e mortasa, a sezione rettangolare.
Il sedile stesso della sedia o della poltrona è solitamente costituito da quattro pezzi di legno (che formano la cintura). sui quali poggia l’impagliatura o l’imbottitura. Le estremità delle gambe costituiscono quindi gli angoli della cintura. È piuttosto difficile smontare le gambe e i pezzi della cintura, anche se c’è gioco o il pezzo si è spostato, poiché non è possibile fare pressione, ruotando. per scollare i pezzi assemblati.
Tirate più forte che potete, ma nell’asse del tenone. Non cercate di forzare spingendo di lato, perché rischiereste di rompere il legno.
Con una lama fine togliete quanta più colla possibile. Cercate quindi di scaldarla, perché la maggior parte delle colle per legno non resiste al calore, fondendosi. Il modo più semplice consiste nell’utilizzare una pistola termica, regolando la temperatura al livello più basso, di solito 100°C. Fate attenzione a non danneggiare il legno: fate dei passaggi attorno all’assemblaggio, muovendo in continuazione l’utensile. Dovrete insistere finché la colla si ammorbidisce, anche in profondità. Talvolta è sufficiente usare un asciugacapelli.
Un altro metodo consiste nell’utilizzare il vapore acqueo, mediante un tubo collegato a una fonte di vapore. Dovrete ricorrere alla sega a dorso, se l’assemblaggio è recalcitrante. a condizione che ci sia uno spazio sufficiente per farvi passare la lama. Un’altra soluzione è quella di utilizzare un trapano con la punta per legno più fine che avete: praticate un certo numero di fori nel tenone, tenendo il trapano di sbieco, fino a quando si è indebolito e cede alla pressione.
Dovrete quindi procedere alla costruzione di un tenone riportato.
Per scaldare la colla con il vapore, utilizzate un tubo leggero in gomma o in plastica, collegato ad un apparecchio che produce vapore (ad esempio una scollatrice per carta da parati). Disponete un ugello piuttosto fine all’estremità del tubo per ottenere un piccolo getto di vapore, che orienterete in direzione della colla. A poco a poco, la colla dovrebbe ammorbidirsi.
Potrete anche utilizzare un procedimento semplice per rimettere in sesto i listelli dello schienale, troppo laschi per la mortasa: incollate una striscia di carta resistente e fate rientrare la stecca nella mortasa.
Rimontaggio
Le gambe posteriori (montanti dello schienale) sono generalmente assemblate a tenone riportato sui due elementi della cintura. Questi tenoni devono spesso essere sostituiti, quando rinnovate la sedia. Le gambe anteriori sono assemblate con comuni tenoni e mortase, ovviamente i tenoni sono sulla cintura. È spesso necessario modificare questi tenoni e queste mortase, quando il legno ha lavorato. Procedete come per la spina tonda, conficcando uno o due piccoli cunei nella faccia all’estremità del tenone. Perché l’assemblaggio tenga, è necessario che il tenone sia conficcato un pò a forza nella mortasa.
Tenoni riportati
Se il tenone si adatta male o se è stato rovinato durante lo smontaggio, tagliatelo raso. Forate una mortasa sulla faccia all’estremità del pezzo di cintura; procedete con prudenza affinché il legno non si fessuri: la soluzione migliore è quella di praticare dei fori con un trapano e di rifinire la mortasa con un piccolo scalpello. Tagliate un parallelepipedo di legno duro, delle dimensioni della mortasa, incollatelo e conficcatelo con il mazzuolo, prima di serrare con il sergente. Eseguite il foro corrispondente sulla gamba.
Rinforzi
In una sedia o in una poltrona, gli assemblaggi sono numerosi ed i pezzi sono piuttosto sottili. Perciò, è meglio disporre dei rinforzi ai quattro angoli della cintura: eviteranno le deformazioni e il gioco fra gli assemblaggi. La maggior parte delle sedie presenta questi rinforzi, che voi avrete certo dovuto svitare per procedere allo smontaggio. Potrete riutilizzarli se sono in buono stato, usando delle viti un pò più grosse, ma spesso converrà usarne dei nuovi. Queste zeppe hanno una forma trapezoidale: vengono spinte nell’angolo e le facce alle estremità sono in contatto con i due pezzi della cintura. In questo modo assicurano una pressione efficace che tiene insieme l’angolo.
Costruzione dei rinforzi
Effettuate un tracciato preciso su un listello di legno duro (da 20 a 40 mm di spessore). Attenzione! Gli angoli del sedile raramente sono retti, quello posteriore in genere è più stretto. Per essere sicuri di non commettere errori, eseguite prima di tutto, il taglio all’estremità e posizionate la zeppa, per poter tracciare la linea di taglio sull’altro lato. Praticate con il trapano un foro-guida cieco, sia nella cintura che nel rinforzo; quest’ultimo deve essere spinto con forza nell’angolo. Servitevi di una guida di profondità. Le viti devono penetrare nella cintura soltanto per due terzi dello spessore. Si possono anche utilizzare delle apposite squadrette trapezoidali in acciaio, complete di fori svasati per le viti ma, oltre a non dare le stesse garanzie di solidità dei rinforzi in legno costruiti su misura, contrastano con l’armonia estetica del mobile.
Serraggio
La colla acetovinilica per legno (la migliore) ha un tempo di essiccazione piuttosto lungo (circa 6-12 ore). Se i rinforzi di assemblaggio posti agli angoli permettono d’immobilizzare i pezzi della cintura, lo stesso non può avvenire con le traverse delle gambe e dello schienale. Solitamente, si usano dei morsetti ad asta lunga, di cui esistono diversi modelli: alcuni sono a vite, ma i più lunghi (sergenti) hanno un’asta metallica con un dispositivo di bloccaggio sulla ganascia mobile dello strumento. Potete utilizzare dei sergenti con le ganasce protette, in plastica o in gomma, in modo da non danneggiare il legno durante il serraggio. Dovete comunque fare attenzione che la colla, fuoriuscendo dall’incastro, non si infiltri tra le ganasce ed il legno a vista, rovinandolo a volte irrimediabilmente. Se non disponete di sergenti, utilizzate semplicemente una robusta cordicella doppia, che annoderete ai due montanti: fate passare fra le due cordicelle un pezzetto di legno e girate per tendere la corda (è il tipo di tenditore che si usa per le seghe con intelaiatura). Immobilizzate il pezzo di legno bloccandolo sulla traversa.
Un’altra tecnica, i serragiunti a cinghia. Si tratta semplicemente di una cinghia di cuoio dotata di un dispositivo di serraggio con tenditore, che si mette intorno alle gambe o allo schienale.
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